24 Aprile 2025 – Reading al Piccolo Teatro di Milano

 

(Rassegna fotografica e estratti video)

 

In occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, una cronaca teatrale cruda e drammatica degli ultimi due anni di Benito Mussolini, dal 1943 al 1945, dalla caduta del regime fascista alla Liberazione. Un mosaico polifonico, un intreccio di voci, riflessioni, documenti originali e visioni oniriche per raccontare non solo la caduta di un dittatore, ma l’intero collasso di un’epoca, la dissoluzione del potere, il risveglio tragico della coscienza collettiva.
Non una commemorazione. Non una lezione di storia, né una cronaca. Un viaggio nell’ombra. Nel cuore di una Milano sventrata, tra le rovine e le urla, si snoda il racconto di un uomo che cade – e nel suo crollo si porta dietro un’epoca. Un’Italia che urla, sprofonda, tradisce e si riscatta. Un’Italia che poi, decide finalmente di risalire. Non eroi, non narrazioni accomodanti. Solo voci. Esseri umani. Storia che brucia. Nel silenzio di una villa sul lago, tra le celle di San Vittore, nei canti partigiani, nei corpi esposti in Piazzale Loreto: lì si consuma il crepuscolo di un regime. E nasce la possibilità di una libertà. Nel raccontare la fine, celebriamo un inizio.

Massimo Popolizio legge “M. L’uomo della provvidenza”

La presentazione di “M. L’uomo della provvidenza” al Teatro Franco Parenti di Milano, con Barbara Serra di Al Jazeera English e letture di Massimo Popolizio.

Socrate il Sopravvissuto

Con “Socrate il Sopravvissuto”, la compagnia Anagoor entra in una classe come tante. Partendo da alcune pagine del romanzo di Antonio Scurati, “Il sopravvissuto”, l’opera assume il punto di vista di chi si dispone di fronte ad un gruppo di giovani, essendo incaricato della loro educazione. Tra le ore che precedono la morte del filosofo così raccontate da Platone, e l’ora in cui lo studente Vitaliano Caccia massacra a colpi di pistola l’intera commissione di maturità, lasciando in vita il solo insegnante di storia e filosofia, si consuma tutta la battaglia che chiama in causa il pensiero occidentale, dalle sue origini ai suoi inevitabili e tragici esiti storici. Ma non solo, si rinnovano infatti anche due eterni interrogativi: la domanda di senso, ingombrante punto di domanda rivolto al maestro, e la questione stessa della posizione del maestro rispetto al sapere e ai discepoli.